Ata- itp ex enti locali :continuano i ricorsi contro lo Stato italiano
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LA BONA PENSIONE
Ho letto poco fa, da fonti attendibili in rete, i dati contabili riguardanti la carriera stipendiale dell’ex-tribuno della plebe bonanni.
Se le cifre quantificano il vero, non c’è che dire, i suoi anni di “lavoro” sono stati dei “boni anni” per lui: elusioni perfettamente temporizzate, incrementi stipendiali iperbolici e, opportunamente per il medesimo, anch’essi temporizzati in deroga o in barba, anzi in barbetta, al comune senso del pudore pubblico-amministrativo e alle regole, purtroppo anche sindacalmente “contrattuate”, che ingabbiano e, a volte, violentano con pratiche estorsive (vedi ATA e ITP ex ENTI LOCALI) i comuni lavoratori del pubblico impiego.
Lavoratori del pubblico impiego, dal medesimo, “benignamente assistiti” nelle battagliette ministeriali contro i malefici gnomi brunetti in libera uscita ad ogni tremonto berluscante di gelmini petulanti.
La parola chiave diabolica è “temporizzazione” e la cupola burocratica del potere prostituito che grava su ogni evento, la usa per definire l’assegnazione de facto e de iure di indecenti privilegi a taluni o la soppressione de iure di diritti costituzionali a talaltri.
Quel bianchiccio cespuglietto soprailmento un po’ secentesco e un po’ ridicolo non ha mai imbonito chi, come noi (ATA e ITP ex ENTI LOCALI), ha la rabbia sibilante tra i denti e le mani che vorrebbero colpire: ora sappiamo che deve esserci anche una rigogliosa e ispida pelosità ventrale.
Verifichiamo ormai quotidianamente come numerosi individui che occupano orgogliosamente (cosi loro dicono di sé) i cosiddetti vertici istituzionali, infaticabili con le loro “sofferte” e pletoriche prolazioni dense di fervore civile e giuridico siano altrettanto infaticabili e incontrastabili nel forzare la levitazione della propria regale mercede fuori dalla gravità del pianeta della decenza.
Nel loro metabolismo intellettuale e corporale è in atto un dualismo perfettamente e assolutamente sostenibile fra etica e dietetica, fra mirabili teoremi e lunghi estratti-conto, fra parole al vento e lasagne al forno.
Tutto con somma galan-teria.
Antonio Petazzi
de-pensionato ITP ex ENTI LOCALI
in regime estorsivo da parte della tesoreria dello stato
fino alla fine dei miei giorni e oltre in caso di premorienza.
Il sindacato “inconsolabile “ partecipa.
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IL GIOCO DEI TRECONTI
Il principe elettore del Lombardo-Veneto orrevole tremorti è (finalmente) indagato per corruzione.
Grande esperto di doppio gioco (tra il privato di lui medesimo e il pubblico di tutti) e di inciuci costituzionali (per il bene “economico” del paese), non disdegna, sembra, il gioco di “rubamazzette”.
Una triade perfetta per una”new economy” molto, molto personale.
E’ stato ed è il principale male-fattore dei lavoratori della scuola ITP ATA ex ENTI LOCALI dal lontano dicembre 2005 quando ispirò un sordido servizietto sottobanco a cura della manolesta della venere-abile santa anchè: l’inserimento del tristo COMMA 218 (legge 266/05) nella futura legge finanziaria posta alla fiducia senza dibattito parlamentare.
Un atto subito apparso molto grave che dopo gli inimmaginabili sviluppi successivi (le infami sentenze della consulta opportunamente istruita a perseguire il bene “economico” del paese anche negando i principi costituzionali di eguaglianza fra lavoratori), oggi è da considerarsi un atto delinquenziale nel senso più genuino del termine e delinquenziale è l’attuale assoluta indifferenza del potere politico a porvi rimedio con una soluzione legislativa e con le dovute scuse.
Migliaia di normali lavoratori della scuola dopo l’umiliazione giuridico-professionale (anzianità professionale e parametrale prima riconosciuta dopo lungo contenzioso e poi ridotta di 2/3) subiscono e continueranno a subire fino alla fine dei loro giorni, pesanti prelievi estorsivi da parte della tesoreria dello stato che li sta condannando a una vita agra e, nei casi peggiori,a una vita grama.
E’ sempre utile ricordare che la cuspide di quella brigantesca cupola governativa era occupata da un individuo dai tacchi spessi, plurindagato e ora pregiudicato con sentenze passate in giudicato.
Nelle camerate romane, fra tanti galantuomini, tuttora vivono, vegetano, grufolano individui dall’indole malvagia e ruffianesca con i loro corteggi, le loro cricche, i loro paraculi (in caso di bisogno).
A differenza dei vermi (utili) della terra che escono allo scoperto durante i temporali estivi, questi individui, quando la temperie parlamentare non è a loro favorevole, si nascondono, si imboscano nelle commissioni, svicolano nei corridoi o, più semplicemente esercitano l’assenteismo.
Tutto con somma galan-teria.
Sfortunatamente per loro, la magistratura sta scoprendo le regole dei loro giochi a nascondino.
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SCAROLA DI STAGIONE
Il signor scarola, ex ministro e amministratore per sé medesimo di appartamento di lusso avuto per beneficienza (a sua insaputa) da un “amico caro”, potrà continuare a coltivare anemoni imperiali sui pertinenti signorili balconi.
Qualche considerazione contro la nausea.
Nella discarica giudiziaria dei reati amministravi e pecuniari contro la res publica e sulla lanca desolata delle controversie giuridico-amministrative di diritto del lavoro del pubblico impiego, avviene il cozzo violento o si balla la quadriglia (con le “mani in seconda” come vuole la gelmini) fra la (quasi) invincibile armada degli avvocati civili e penali e l’armata delle tenebre dell’avvocatura dello stato (misteriosa, irraffigurabile, maligna e persecutoria con gli umili servitori dello stato, ma spesso distratta, impotente e acquiescente con i grossi e/o grassi e verdini nonché bassotti boia-rdi di stato.
Le ostilità finiscono spesso al peggio per gli umili servitori dello stato che non hanno commesso reati e chiedono solo il riconoscimento dei propri diritti.
Le sentenze “marziali” della consulta nei confronti dei lavoratori della scuola ITP ATA ex ENTI LOCALI e ciò che ne è conseguito, sono esempi obbrobriosi di malvagità giuridica: COSTITUZIONALE CASSAZIONE DI DIRITTI COSTITUZIONALI (paradosso dello stato-mentitore). Gli sfortunati lavoratori coinvolti a suo tempo, senza possibilità di opzione, sono ora oppressi sistematicamente da perpetue estorsioni di denaro (anche post mortem) con modalità e cadenze temporali tipici della “burocrazia organizzata”. Avvocatura dello stato, tribunali amministrativi e corte costituzionale alleati contro i lavoratori della scuola ITP ATA ex ENTI LOCALI con una volontà persecutoria inaudita in uno stato che non riesce ad esibire onestà, decoro e sobrietà nemmeno nella picciola (si fa per dire) amministrazione dei servizi e delle utilità nelle aule parlamentari.
Le ostilità finiscono spesso al meglio per i suddetti boia-rdi di stato e per le relative malsane filiazioni ed essendo inquisiti per ipotesi di reato, possono ottenere prescrizioni (disonorevoli, ma nessuno si indigna), assoluzioni (che accettiamo con nausea e alle quali, in genere, non crediamo), consistenti riduzioni o trasformazioni della pena (peloso pelvico pietismo), patteggiamenti (miserabili, opportunisti, ridicoli autodafé senza spargimento di sangue e con minimo spargimento di pecunia risarcitoria).
Per costoro il cassero è sempre pieno e il pappafico sempre al vento.
Qualcuno chiede pure, all’alto, la grazia presidenziale, ma è sempre incombente, dal basso, il commendatore infernale (parola di Leporello).
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POENAE MORA LONGA
Il bianco lanoso verdini
gaudente pacchiano cantore
rinviato a giudizio con sdegnoso compare
or vede nere le rose rosse
che mossero dal sudario dei suoi “precogli”
tanto addominale sonoro sentimento;
rinviato a giudizio
per “cosentine” non da poco
che fanno tanto male ar-core!
Taralluzzi e vino acido
dagli otri e dall’utri,
sorci verdi e fragolette
color della bile
a tutta la cricca.
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