Nel mirino dei giudici il mancato riconoscimento delle indennità pregresse dei dipendenti pubblici che, sballottati dall’iter giudiziario italiano, si sono rivolti direttamente alla Corte dei diritti umani
La Corte europea dei diritti umani ha condannato l’Italia a risarcire 124 dipendenti pubblici che erano stati privati di ogni indennità con il passaggio da impiegati degli enti locali a impiegati dell’amministrazione statale.
Ingenti i risarcimenti individuali che nel complesso arrivano a quasi un milione e ottocentomila euro (anche oltre gli 82mila euro per dipendente).
Sotto accusa la Legge Finanziaria 2006 che non riconosceva il dovuto salariale ai dipendenti pubblici che, sballottati dall’iter giudiziario italiano, si sono rivolti direttamente a Strasburgo.
Nel 2006 al Governo c’era Prodi, ma la Finanziaria in questione (Legge nr 266/2005) è stata promulgata il 23 dicembre 2005, quando il Ministro dell’Economia era Giulio Tremonti.
Secondo i giudici della Corte, l’articolo 1 della Finanziaria 2006 “ha pesato in modo anormale ed esorbitante” sui ricorrenti “portando nei loro confronti un pregiudizio disproporzionato”.
In questo modo, sempre a parere dei giudici di Strasburgo, si è rotto di fatto “il giusto equilibrio tra l’interesse generale e la salvaguardia dei diritti fondamentali dell’individuo”. Ma vediamo cosa è successo.
Con il trasferimento amministrativo da dipendenti degli enti locali a impiegati dell’amministrazione statale (parliamo soprattutto di dipendenti della pubblica istruzione), i 124 ricorrenti non si sono visti riconoscere tutta una serie di indennità, a partire dall’anzianità di servizio maturata.
La scusa ufficiale dell’allora governo Berlusconi era una differenza di trattamento, a parità di funzioni, con il personale ministeriale.
D’altra parte non è il primo caso del genere che arriva a Strasburgo e nemmeno la prima condanna ai danni dell’Italia.
Già nel giugno 2011, la Cedu aveva accusato la Finanziaria italiana 2006 di voler modificare retroattivamente, e perciò illegittimamente secondo l’articolo 6 della Convenzione sul diritto a un giusto processo, la normativa che regola il passaggio di statuto dei dipendenti pubblici.
Il personale Ata (amministrativo, tecnico e ausiliario) toccato dalla modifica legislativa, infatti, si era già rivolto ai tribunali interni di primo e secondo grado che avevano già stabilito il loro diritto a ricevere le differenze retributive.
Dopo il parere contrario della Cassazione, ai dipendenti pubblici non era rimasto altro da fare che rivolgersi a Strasburgo.
Interpretando il giudizio della Cedu, infatti, il vero motivo della correzione introdotta dalla Finanziaria 2006 sembrerebbe quello di salvaguardare l’interesse finanziario dello Stato, a discapito di una precisa categoria di dipendenti pubblici, piuttosto che proteggere l’uguaglianza di trattamento tra dipendenti.
Sentenza alla mano, infatti, appare doppio l’errore commesso dal governo italiano e rilevato dai giudici: prima di tutto aver sottratto ai lavoratori “un interesse patrimoniale che spettava loro”, e in secondo luogo “l’intervento retroattivo attuato mentre i dipendenti avevano impugnato la decisione dello Stato nei tribunali interni”.
Non viene accolta invece la richiesta di 5.000 euro di danni morali individuali da parte dei dipendenti. “Le somme decise dalla Corte costituiscono in se un rimborso adatto a coprire tutti i danni subiti”.
@AlessioPisano
rassegna stampa
http://www.orizzontescuola.it/news/litalia-condannata-risarcire-124-dipendenti-ata-ex-eell
“Il personale ATA e ITP ex enti locali sono lavoratori ingannati dallo Stato, che li ha privati dei diritti e della giustizia.
Lo Stato ha utilizzato questi lavoratori trasferendoli dagli enti locali alle scuole, i quali hanno lasciato qualifiche elevate avendo la garanzia di mantenere qualifica e stipendio secondo quanto prevede l’art. 8 della L.124/99.
In realtà il governo Berlusconi nel 2005 – inserendo il comma 218 nella legge finanziaria 2006 (L. 266/05) ha fornito un’interpretazione autentica dell’articolo 8 della L. 124/99, privando questi lavoratori del riconoscimento ai fini giuridici ed economici dell’anzianità maturata e degli scatti di carriera.
Molti di questi lavoratori sono sottoposti da parte del Ministero dell’Economia a prelievi forzosi su ciò che è un diritto acquisito.
Spesso questi lavoratori devono restituire cifre come 20.000-70.000 euro in famiglie che sono monoreddito e guadagnano la misera cifra di 700 euro al mese.
Questo vergognoso prelievo forzoso va immediatamente sospeso!”
la “Corte Suprema di Giustizia Europea, che ha condannato il Ministero dell’Economia a vantaggio dei lavoratori.Strasburgo condanna la finanziaria 2006, l’Italia pagherà 1,8 milioni……..e solo l’inizio provate a moltiplicare 1.8 per 70000 colleghi defraudati…….e tutti i politici stanno a guardare promettendo una risoluzione…………….anche il governo ha preso l’impegno il 25 luglio scorso con la risoluzione n. 8-00196 ma si accontenta prenderci per i fondelli…. pagando fior di milioni di euro.. http://wp.me/p16ISq-V2 questo è solo l’inizio migliaia di ricorsi stanno partendo……..http://wp.me/p16ISq-Zn
NOI NON CI ARRENDEREMO MAI…….
vincenzo lo verso
https://comitatonazionaleataitpexentilocali.wordpress.com/
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STATO DI DIRITTO E STATO DI PROSTRAZIONE
Non dimenticate
la vicenda giuridico- amministrativa che ha condizionato per tredici anni e che condiziona tuttora pesantemente la vita di migliaia di lavoratori e pensionati.
Io sono fra questi sventurati: ITP, 42 anni di servizio, dal 1974 nei ruoli della provincia di Milano e dal 2000 nei ruoli dello stato; dal 1 settembre 2012 in pensione per limiti di servizio con 38 anni di servizio in ruolo, ma riconosciuti ai fini dell’assegno di pensione e del TFS, meno di 20, e con l’obbligo a “risarcire” lo stato per un ammontare di 69.195,94 EURO per effetto della “decostruzione” di carriera.
I provvedimenti amministrativi cosi persecutori nei confronti dei lavoratori ex enti locali della Scuola (ATA e ITP), transitati nei ruoli dello stato senza giusta opzione, esigono che ne venga analizzata severamente forma e metodo prima ancora dei contenuti comunque pesanti per tutti e insostenibili per alcuni.
Forma e metodo elaborati malignamente da un apparato politico-amministrativo che ha contraddetto la nostra ingenua idea di Stato di diritto, evocando i gelidi fantasmi della burocrazia zarista.
Ciò che credevamo essere lo Stato di diritto prima dello Stato datore di lavoro, ha ingannato e derubato i suoi più umili servitori con atti di pura cattiveria: ultimo atto, la destituzione e il demansionamento forzato dall’insegnamento degli ITP ex enti locali (classe di concorso “gulag” C999 che raggruppa ITP ex enti locali in piena attività didattica nelle rispettive sedi di servizio e considerati improvvisamente “in esubero” probabilmente perché il loro tasso di mortalità, in questi ultimi anni, non è stato cosi elevato come nelle aspettative dei necrofori ministeriali).
Ciò che credevamo essere lo Stato di diritto,
— ha ingannato, derubato, umiliato i propri cittadini lavoratori con maneggi e furberie travestite di giurisprudenza e con l’acquiescenza di innumerevoli fiancheggiatori presenti nelle cosiddette “forze sociali”;
— ha aizzato contro questi lavoratori, pur soccombendo, la sua più nera e trista avvocatura ululante arringhe che affermavano il falso con la consapevolezza di affermarlo;
— ha quindi innescato un conflitto tra potere giudiziario e potere legislativo risolto con ignominia recidiva dalle sentenze tombali della corte costituzionale che hanno stabilito, per l’appunto, un principio costituzionale di disuguaglianza a più livelli! Disuguaglianza fra lavoratori ex enti locali e lavoratori da sempre statali; disuguaglianza fra lavoratori ex enti locali con sentenze passate in giudicato (positive) prima e (negative) dopo le pronunce della consulta; disuguaglianza tra lavoratori che hanno fatto o che non hanno fatto ricorso alla Giustizia Europea. Lavoratori tutti, comunque, con la stessa anzianità giuridica, professionale, temporale, parametrale, ecc. Altro che l’utopia del giusnaturalismo, qui siamo al “chi ha dato a dato, chi ha rubato ha rubato” ;
– e ancora, ha mostrato e mostra un totale dispregio nei confronti della giurisprudenza europea pur fregiandosi continuamente di un ipocrita quanto opportunista “europeismo”.
Se poi consideriamo il contesto socio-politico, brigantesco e insolente, nel quale è costretta la nostra fatica di vivere, allora possiamo anche precipitare in un abisso di rabbia e di depressione.
Possiamo ancora considerarci cittadini?
Non siamo ladri, evasori, mafiosi; non ci siamo battuti e non ci battiamo per un privilegio, per una provvisione, per una prebenda, ma nemmeno cerchiamo la fava nella torta del re; reclamiamo solo il diritto al riconoscimento del nostro lavoro alla pari del lavoro dei colleghi che non hanno attraversato lo “stige” fra enti locali e stato. Consapevoli della difficile congiuntura economica, eravamo e siamo disposti a qualsiasi accordo o concordato sul piano amministrativo.
Ci siamo affidati con fiducia alla risoluzione n.8-00196 approvata dalla XI^ Commissione Lavoro della Camera dei Deputati il 25 luglio 2012.
Nessun segno interlocutorio positivo da nessun ministero.
Aspettiamo Godot.
Con speranza nella Giustizia.
Antonio Petazzi
ex ITP laboratorio di fisica
Liceo Scientifico “G. Galilei”
Legnano
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Finalmente , dopo 12 anni un giornale nazionale scrive qualche cosina sulla mostra armai preistorica questione, ….allora siamo vivi!!!!!!!
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per la questione del personale ex enti locali , a che punto e’ la situazione, noi siamo un gruppo di diverse persone che ci siamo affidati ai sindacati, mettendoci anche diversi soldi, a tal proposito proprio domani abbiamo un incontro con l’avvocato di questo sindacato e gia’ telefonicamente ci ha detto che oltre a diversi cedolini degli anni precedenti, anche del 1999 dobbiamo dare 400€ per andare avanti con la pratica, che ci hanno detto e’ ferma a Salerno, non ci capiamo niente e’ cosi’ o ci fregano anche i soldi?
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lA SITUAZIONE è QUESTA….MEMORIA DEI NOSTRI AVVOCATI………NON RICORRETE CONTRO IL COMMA 218 MA SULLA CORRETTA APPLICAZIONE TEMPORIZZAZIONE DI TUTTE LE INDENNITà CONTINUATIVE RELATIVE ALL’ANNO 1999 CIOE ANCHE IL FONDO INCENTIVANTE SI PUO’ VERIFICARE NEL LMod. PA04 (ex 98.2) (che può essere richiesta alla Provincia o al Comune dove lavorava nel 1999 o alla Scuola dove è transitato il 1° gennaio del 2000); SCARICATE NEI LINK SENTENZE…..E LEGGETE MEMORIA……I NOSTRI AVVOCATI CHIEDONO DI MENO…….https://comitatonazionaleataitpexentilocali.wordpress.com/2012/10/12/al-personale-ata-itp-ex-ee-ll-ripartono-i-ricorsi-ata-itp-ex-enti-locali/
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Puoi spiegarmi con parole piu’ semplici ? Ma questo iter e’ quello giusto? e tutti quelli che non hanno fatto nessun ricorso?
spero solo che finisca al piu’ presto questa vergogna………….
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CHIAMAMI DOMANI DA SCUOLA ….3497293449
ENZO
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Ieri ho ritirato il modello PA04 che avevo ordinato un mese fa, ho notato che nell’anno 1999 c’e’ una voce “retribuzioni accessorie” di €2935.18, nel 1998 €1842.54, nell’anno 1997 € 232.07 mentre negli anni precedenti non c’e’ nulla. Volevo sapere, e’ questa la voce che ci interessa?
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1999 “retribuzioni accessorie” di €2935.18 si se si temporizza la cifra recuperi 2 gradoni
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Speriamo, comunque grazie , sempre gentilissimo.
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i conteggi li fà l’avvocato………bisogna farsi temporizzare il salario accessorio………del 99 retribuzioni accessorie:5.683.298 con il mod pa04 si è più precisi……..vedo che ci sono delle discordanze con il mod pa04 “retribuzioni accessorie” di €2935.18 prendi appuntamento con sullam di milano e portagli documentazione…..x avviare ricorso di nuova temporizzazione………AVVOCATO ISACCO SULLAM
Corso di Porta Vittoria, 32 – 20122 Milano Tel. 02.55.19.37.59 – 02.55.18.55.58 – Fax 02.54.54.142 – E-Mail: avpop@tin.it
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Sono riuscito finalmente a trovare anche i cud relativi ai redditi del 1999 e 2000.
In sintesi c’e’ scritto questo:
cud 2001, relativo all’anno 2000.
redditi per i quali e’ possibile fruire delle detrazioni:25.011.171.
retribuzioni fisse e continuative:26.550.004.
retribuzioni accessorie: 912.000.
cud 2000, relativo all’anno 1999.
redditi per i quali e’ possibile fruire delle detrazioni :28.917.492.
retribuzioni fisse e continuative: 26.642.658
retribuzioni accessorie:5.683.298.
Che conteggi posso fare?
Sono stato assunto nel 1989 e mi ritrovo ancora oggi nella fascia 9/15.
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Le retribuzioni accessorie coincidono, infatti quelle del 99 erano espresse in lire.
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